“Esseri umani, vegetali o polvere cosmica, tutti danziamo al ritmo di una musica misteriosa, suonata in lontananza da un pifferaio invisibile.”
(Albert Einstein)
Dopo la pausa estiva, la Galleria360 riapre le proprie sale espositive con una mostra collettiva dal titolo “Rhythms of emotions”.
Nel 1881 in una famosa lettera al fratello Theo, Vincent Van Gogh scrive che ogni pittore ha delle tonalità cromatiche predilette che permetterebbero all’artista di attraversare il buio del proprio cuore per ritrovare la luce. Nella stessa lettera afferma inoltre che alcuni artisti hanno “la maestosa qualità di usare le loro mani con il virtuosismo di un violinista” e che alcune opere “sono pura musica”. Qualche anno dopo, sempre dai carteggi scambiatosi con il fratello, veniamo a conoscenza della decisione di Van Gogh di studiare il pianoforte. L’esperienza avrà però un esito infelice. Poco dopo aver incominciato infatti, l’artista rivela al suo insegnante di musica che suonare il piano costituisce per lui qualcosa di strano; ogni nota infatti gli evocava un colore. Il docente, vedendo in tali dichiarazioni il segno evidente di una sua infermità mentale, lo caccia dalla scuola di musica.
Tale aneddoto non può che farci sorridere, perché quello che per l’insegnante era un chiaro sintomo di pazzia, in realtà si è rivelato essere il più grande dono di Van Gogh. La sua capacità infatti di associare agli stimoli musicali sensazioni cromatiche ha conferito alla sue opere quella straordinaria vitalità ed espressività che li contraddistingue. Ecco perché nelle tonalità giallo-arancio dei suoi “Girasoli” si avverte l’allegro tintinnio della vita o nella “Notte stellata” il blu sembra evocare il suono di un intenso adagio che ci tiene sospesi tra sogno e poesia.
Proprio come Van Gogh anche gli artisti della mostra “Rhythms of emotions” affidano al colore puro ed istintivo la propria meditazione sui sentimenti e sulla vita. Una rassegna artistica cioè dove il ritmo melodico delle emozioni pulsa, fluttua libero e vibra sotto la pelle delle opere dando vita ad una polifonia artistica capace di plasmare il caos originario in nuove stelle danzanti; di riportare a galla l’interiorità di un mondo assopito nel silenzio della nostra anima. Nella mostra d’arte contemporanea “Rhythms of emotions” l’arte, guidata dal ritmo delle emozioni, si addentra tra i moti invisibili che governano l’anima ed il mondo.