Judith Stone

  • "Tokyo / Rebirth I"
    "Tokyo / Rebirth I" Tecnica: mista su carta Dimensioni: 70 x 100 cm
  • “Wide Load II”
    “Wide Load II” Tecnica: mista su carta Dimensioni: 70 x 100 cm
  • “Wide Load I”
    “Wide Load I” Tecnica: mista su carta Dimensioni: 70 x 100 cm
  • "Return 1"
    "Return 1" Tecnica: mista su carta Dimensioni: 65 x 84 cm
  • "Return 2"
    "Return 2" Tecnica: mista su carta Dimensioni: 65 x 84 cm

Judith Stone:
Nata a Boston, Massachusetts, U.S.A., Judith Stone ha vissuto la sua giovinezza a Great Neck, Long Island, una cittadina vicino a New York City.
I suoi genitori avevano un interesse appassionato verso qualsiasi tipologia di manifestazione artistica – teatro, musica, danza, arti visive – che li portò a compiere gite settimanali a Manhattan nella quale ebbero modo di sfruttare appieno le ricchezze culturali della vivace Mecca. Nutrita intellettualmente anche dalle ricolme librerie dei genitori, Stone frequentò il Vassar College, dove si è laureata cum laude in letteratura inglese e francese. Ha continuato poi gli studi con un Master all’Università di Harvard, laureandosi in lingua e letteratura francese, pensando in quel momento di affrontare una carriera rivolta alla critica letteraria e all’insegnamento.
Tuttavia sei anni dopo, sempre più cosciente della sua inclinazione artistica Stone si è trasversalmente spostata verso le arti visive dedicandosi alla progettazione artistica e diventando ad oggi il fulcro della sua attività professionale da ormai quasi quattro decadi. L’artista ha così ottenuto una seconda Laurea Magistrale in pittura ed incisione a Boulder, Università del Colorado, che le ha permesso di strutturare e intensificare l’affinità con il disegno in grafite, (adesso più accuratamente chiamata “tecnica mista su carta”) da sempre anima e cuore della sua oeuvre. È inoltre degno di nota che oltre ad essere completamente impegnata nella creazione artistica nel suo atelier Stone non ha mai e per nessuna ragione abbandonato lo studio della letteratura, disciplina che ha caratterizzato gli anni universitari, sia in triennale che parte di quelli in magistrale.
Frequentando assiduamente dipartimenti accademici, Stone per 35 anni ha tenuto conferenze e seminari di letteratura inglese ed americana, design, arte e storia dell’architettura in svariati campus universitari di Denver, Philadelphia, Burlington, Vermont e Tokyo. Come la vita professionale anche le sue esperienze di viaggio sono state allo stesso modo eclettiche. Ha vissuto a Parigi, Accra, Ghana e a Tokyo, per circa un anno in ognuna, ed ha viaggiato nelle isole britanniche, in Europa dell’Est e dell’Ovest, in Giappone e in Israele.
Ugualmente centrali per la creazione delle sue immagini sono i suoi numerosi viaggi negli Stati Uniti d’America grazie ai quali ha avuto modo di acquisire maggiore familiarità con la vastità e varietà topografica ma anche con gli ambienti culturali che caratterizzano la sua terra d’origine. E’ proprio l’ampiezza d’osservazione ottenuta grazie ai molteplici viaggi arricchita con una lettura interpretativa quasi ossessiva che fornisce il materiale di partenza per la realizzazione delle sue opere. Le opere su carta di Stone sono presenti in collezioni pubbliche e private negli Stati Uniti d’America ed in Giappone, come nell’ University City Science Center di Philadelphia, nel Museo dell’Università del New Hampshire a Durham e nel Frederick Harris Studios di Tokyo. È inoltre inclusa nell’opera di Marquis “Who’s Who in American Art” e “Who’s Who in American Women”.

Opere su carta di Judith Stone:
La maggior parte delle opere su carta di Judith Stone è caratterizzata da una persistente fascinazione verso le fasi di vita e transizione di un territorio edificato. Durante i primi anni di carriera l’artista ha concentrato i propri sforzi proprio sulle forme architettoniche, in anni più recenti ha invece mirato a scrutare i movimenti della luce sui macchinari che permettono la costruzione di edifici ma anche al loro più drammatico contrapposto, la demolizione. Stone riesce a compiere questo, anche se non ha totalmente scandagliato l’origine del suo innamoramento verso canteri di costruzione e macchinari maneggiati al loro interno, ma può affermare che i movimenti delle pale, dei carrelli elevatori a bracci telescopici e delle ruspe escavatore sono tutti a volte esplosivi e potenti ma anche delicati e precisi, rappresentando in questo modo i principi del maschile e del femminile del mondo meccanico, così come li possiamo intendere nel nostro mondo umano.
Una piccola parte dell’ oeuvre di Stone mostra un cambiamento verso un motivo centrale in contrasto con il peso, la relativa rigidità e l’implicito pericolo dell’attrezzatura per la movimentazione della terra. Rappresenta infatti, corde in lunghezza, intrecciarsi ed attorcigliarsi, allungarsi ed incurvarsi e che, alle volte si risolvono in nodi. Flessibile ed immediatamente in tensione, una modesta lunghezza di corda può sollevare pesanti oggetti, sospenderli a mezz’aria e gradualmente lasciarli andare, una sconvolgente impresa realizzata con quella che può sembrare a distanza, una linea nello spazio. Stone percepisce la corda con una connotazione vitale dato che, considerando la sua natura, possiamo immediatamente concepirla come il connettore fondamentale, il cordone ombelicale, tuttavia provvista in contrapposizione, di un’incarnazione molto più minacciosa, il cappio.
La tecnica principale utilizzata da Stone è la polvere di grafite; il suo unico punto di partenza, invece, la fotografia…da sempre sua. I disegni in bianco e nero, come anche gli elementi di rendering che dominano le opere in tecnica mista, vengono delineati a partire da fotografie di siti che lei stessa ha frequentemente attraversato, così frequentemente infatti, che le loro parti costitutive sono state interiorizzate a tal punto da divenire costanti nella propria geografia mentale. Dall’altra parte, in termini di tecnica e struttura compositiva, Stone riconosce l’impatto che ha avuto in lei l’anno passato a Tokyo dove è stata esposta alle norme artistiche e di design giapponesi, ha insegnato, viaggiato ed ha lavorato nel suo studio di Matsubara (1986-1987). Per quanto riguarda la tecnica, echeggia in lei l’inchiostro giapponese (sumi-é) e la sua fluida qualità, dipingendo infatti con scie di polvere di grafite riesce ad allentare le texture più disciplinate, i toni e gli spigoli che da tempo caratterizzano il suo disegno. Per la composizione invece, la predilezione giapponese per l’asimmetria ed il movimento diagonale vanno a convalidare il suo istinto per il design, come si può vedere nelle sue opere più attuali. Dal 1992, precisamente durante la sua residenza artistica al MacDowell Colony, Stone si è occupata di incorporare direttamente le fotografie con la superficie fondante in rendering. Nel suo studio a MacDowell ha corso il rischio, ponderato e lungamente meditato, di dar fuoco ad un disegno ultimato creando un foro e posizionando al di sotto di questa risultante “finestra” un immagine fotografica, intera o frammentaria. Alterato nel colore, ma non nella forma né nei particolari, da un tinteggiato ma trasparente pannello di Plexiglass, la fotografia ci offre un secondo livello di esperienza visiva, rievocando il flashback cinematografico. Più recentemente scatole trasparenti e colorate di Plexiglass hanno sostituito i pannelli. Assieme a fotografie dell’America dell’ovest, del Giappone o dell’Israele incastonate al suo interno, le scatole, montate sul piano dell’immagine, conferiscono una dimensione maggiormente scultorea alle opere di Stone. Fondamentale e criticamente importante per apprezzare appieno le motivazioni dell’artista, le fotografie evocano i suoi ricordi più profondi ed intensi.

Formazione: B.A. Vassar College, Magna cum laude, French major, English minor – M.A.T, Harvard University, French Language and Literature – M.F.A. University of Colorado, Boulder, Printmaking and Drawing

Premi e Onori: Marquis Who’s Who of American Women, 2004 – 2016 – Marquis Who’s Who in American Art, 2005 – 2017, Anniversary Edition 2011 – MacDowell Colony Resident Fellow, 1992

Mostre personali:
mostra personale al Museum of Contemporary Art Arlington dal titolo Constructing Constructions, 8 settembre – 17 novembre 2023
Castleton University Downtown Gallery, See Feelingly: Weigh and Balance, Rutland, VT, 2015
Caelum Gallery, Constructing Constructions, New York, NY, 2009
Yester House Galleries, Southern Vermont Art Center, Judith Stone: New Work Manchester, VT, 2007
Espace 234, Cordes et Noeuds (Ropes and Knots), Montreal, Quebec, 2002
Caelum Gallery, About Surface, New York, NY, 2001
Lancaster Museum of Art, Judith Stone: Work on Paper, Lancaster, PA, 1996
St. Joseph s University Art Gallery, Commemorative Exhibition, Philadelphia, PA, 1996
Thomas Moser Cabinetmaker, Judith Stone: New Work, Philadelphia, PA, 1989
Esther Klein Gallery, University City Science Center, Philadelphia, PA, Judith Stone: Work on Paper, 1989
Hinoki Gallery, Judith Stone: Drawings, Tokyo, Japan, 1987
Grimaldis Gallery, Judith Stone: Drawings, Baltimore, MD, 1985
St. Joseph s University Art Gallery, Lift, Drag, Thrust, Philadelphia, PA, 1984
University City Science Center Gallery, Judith Stone: Work on Paper, Philadelphia, PA, 1981
Erik Makler Gallery, From Photographs, Philadelphia, PA, 1979

Mostre collettive:
mostra collettiva dal titolo “Artists Together for Peace” alla Grimandi Art Gallery, New York City, dal 14 dicembre al 15 gennaio.
Helen Day Art Center, The Traveling Artist, Stowe, VT, 2007
Thorne Sagendorf Art Gallery, Keene State College, Keene, NH, & Museum of Art, University of New Hampshire, Durham, NH, MacDowell Colony Centennial Exhibit: In Residence: Artists and the MacDowell Colony Experience, 2007 – West Branch Gallery and Sculpture Park, Three Fridays in May, Stowe, VT, 2007 – New Art Center, Reveal, Newton, MA, 2006 – Yester House Galleries, Southern Vermont Art Center, Art on Campus, Manchester, VT, 2002
Pennsylvania State University, The Urban Landscape, Harrisburg, PA, 1998
Nexus Gallery, Concrete Poetry, Philadelphia, PA, 1997 – Philadelphia Museum of Art, John Cage Retrospective, Rolyholyover: A Circus, Philadelphia, PA, 1995 – Goldie Paley Design Center, Drawings: Process and Product, Philadelphia University, Philadelphia, PA, 1985
Goldie Paley Design Center, Look at Drawings, Philadelphia University, Philadelphia, PA, 1981
University of Colorado Art Galleries, The Artist and the Master Printer, Boulder, CO, 1979
Marion Locks Gallery, Looking Forward, Philadelphia, PA, 1980
Sebastian Moore Gallery, Strains of Realism, Denver, CO, 1979
University of Colorado Art Galleries, Boulder Cross Section, University of Colorado at Fort Collins, Fort Collins, CO, 1978
Boulder Fine Arts Center, Portrait of the Artist as a Young Woman, Boulder, CO, 1978

Collezioni pubbliche:
The MacDowell Colony, Peterborough, NH
The University of New Hampshire Museum, Durham, NH
The University Science Center, Philadelphia, PA
St. Joseph’s University, Philadelphia, PA
Baltimore Gulf and Electric Co., Baltimore, MD
Idaho National Bank, Boise, Idaho
Frederick Harris Design Studios, Tokyo, Japan
Toyoda International Sales, Inc., Tokyo, Japan
Shark’s Ink, Lyons, CO

Collezioni private:
Michelle Addington, New Haven, CT
Deborah and William Andrews, Portland, ME
Myeko and George Deaux, Tokyo
Brenda Alvarez and David Farrington, Burlington, VT
Claire and Sydney Kahn, Philadelphia, PA
Eileen and Robert Measley, Philadelphia, PA
Cynthia and Michael O’Connor, Philadelphia, PA
Sheila and John Allen Paulos, Philadelphia, PA
Rachel and Nathaniel Passow, Philadelphia, PA
Chaya and Eli Passow, Jerusalem, Israel
Claire Owen and David Plante, Philadelphia, PA
Maureen Roberts and Jack Ready, Philadelphia, PA
Barbara and Solomon Wank, Lancaster, PA
Estate of Monica Letzring
Estate of Miriam and Randolph Whaley

Pubblicazioni:
The First Berliner Art Book, 2017,
Art-Management-Berlin, Berlin, January, 2017
The Divine Sarah: Seeking Immortality through Film, Per Contra: The International Journal of the Arts, Literature, and Ideas, Spring 2015, Issue 35
Hindsight/Foresight: Two Art Nouveau Masters Wed Traditional Craft to Industrial Innovation, Design Principles and Practices: An International Journal, Vol. 5, Issue 3
Interview with Miriam Kotzin Per Contra: The International Journal of The Arts, Literature, and Ideas, Winter, 2009
The Two Cultures: The Literary Moderns Revisited The Forum on Public Policy, The Oxford Round Table, Winter, 2007
Charlotte Salomon: Life or Theater?, Bulletin of The Center for Holocaust Studies, The University of Vermont, Burlington, Fall, 2001
Learning to Bow, Bruce Feiler, book review, Philadelphia Inquirer, February, 1992
Discord in a Japanese Sculpture Garden, Vassar Quarterly, May, 1989
Part-Time Pathos, Temple University Faculty Herald, December, 1984
Claire Evans, American Artist, March, 1981

Conferenze e presentazioni:
“Promoting Sarah Bernhardt: The Divine Sarah Reconfigured as Art Nouveau Mucha Woman”, Fifth International Conference on the Image, Berlin, 2014
“Hindsight /Foresight: Two Art Nouveau Masters Wed Traditional Craft to Industrial Innovation”, Fifth International Conference on Design principles and Practices, Rome, 2011
“Roads to Rome Are Many: The Impact of painting Principle and Practice on Art Nouveau Masters Mackintosh and van de Velde”, Fourth International Conference on Design Principles and Practice, Chicago, 2010
“The Two Cultures: The Literary Moderns Revisited”, The Oxford Round Table, Oxford, England, 2006
“See Feelingly: Artists of the Holocaust”, The Fleming Museum, University of Vermont, 2002
“Ophuls, Losey, and Vichy France”, Legacy of the Holocaust: Its Meaning in Today s World, University of Nebraska, Omaha, 1998
“Into the Limelight: Women Artists of the Late 19th and 20th Centuries”, (six lectures), University of Vermont, Special Programs, 1998
“The French Impressionists and The Japanese Print” (four lectures), University of Pennsylvania,
“Within Every Christian: Joseph Losey Mr. Klein”, The International Conference on Despair and Desire, University of West Georgia, Atlanta, 1996
“Within Every Christian: Joseph Losey Mr. Klein”, Annual Colloquium on Literature and Film: The Fantastic and Related Genres, West Virginia University, Morgantown, 1994
“Frank Lloyd Wright and the Japanese House”, Philadelphia University, Philadelphia, 1992
“Oedipus Revisited”, The International Conference Myth and Fantasy, University of West Georgia, Atlanta, 1991
“Joseph Cornell”, The International Conference on Surrealism and the Oneiric Process, University of West Georgia, Atlanta, 1990
“Ukiyo’s Influence on 19th Century French Art”, Temple University Japan, Tokyo, 1986
“Five Contemporary Women Artists: Roots and Realities”, Department of Woman Studies, University of Pennsylvania, 1979
“Singular Women in the Arts: Pre-Feminist Achievement”, All Colorado Women in the Arts, Colorado Women’s College, Denver, 1977

– Esperienza didattica – 

Storia dell’arte:
Autunno 1999 – Primavera 2009
Professore a contratto, Dipartimento di Arte e Storia dell’Arte Università del Vermont, Burlington, VT
Survey of Twentieth Century Art
Storia dell’arte dell’Ottocento, 1850-1900 – La scultura tra la fine dell’Ottocento e il Novecento – Intersezioni tra arte e politica nel Novecento – Art Nouveau – Bauhaus – Donne artiste nella storia, 1850-1980 – L’arte che affronta l’Olocausto.

Letteratura inglese:
Autunno 1983 – Primavera 1998
Docente senior, Dipartimento di inglese – St. Joseph’s University, Philadelphia, PA
Tradizioni britanniche I: Rassegna della letteratura britannica da Beowulf a Swift
Tradizioni britanniche II: Rassegna della letteratura britannica e americana da Hardy a Hemingway
Autunno 1980 – Primavera 1982
Docente, Dipartimento di Inglese
LaSalle University, Philadelphia, PA
Inglese 161 e inglese 164: Corsi introduttivi che presentano uno spettro di scrittori, poeti e drammaturghi canonici britannici e americani
Artisti e scrittori:Studio delle principali figure creative ugualmente a loro agio con l’arte visiva e la parola scritta: Michelangelo, Delacroix, Blake
Primavera 1984 – Primavera 1986
Docente – Temple University, Philadelphia, PA
Patrimonio intellettuale 51: Studio delle questioni religiose e filosofiche introdotte nell’Antico e nel Nuovo Testamento, Homer e Plato;la loro rimodellazione ad opera di Sant’Agostino, Dante,and plays of Shakespeare.
Patrimonio intellettuale 52: Studio delle teorie politiche rivoluzionarie generate negli scritti di Locke e Marx; studio degli sconvolgimenti nelle scienze naturali e fisiche, nella religione e nella psicologia innescati dalle teorie di Newton, Darwin, Freud.

Leave a Reply

Your email address will not be published.