“Luce diffusa, splendore. L’estate è essenziale e costringe ogni anima alla felicità”
(André Gide)
Narra il mito che Demetra, dea dei campi e del grano, aveva una figlia, la bellissima Persefone detta anche Kore, che un giorno le fu strappata da Ade, il dio degli inferi. Quest’ultimo, infatti, innamorato da tempo della fanciulla decise di rapirla mentre era intenta a cogliere fiori in un meraviglioso prato verde. Uscito all’improvviso da una voragine della terra, Ade cattura la giovane e la trascina negli Inferi per farla sua sposa.
Intanto la madre Demetra, disperata, la cercò ovunque senza sosta per nove giorni e nove notti, e per il dolore impedì la crescita delle messi scatenando un inverno duro che sembrava non avere mai fine.
Zeus, preoccupato, ordinò ad Ade l’immediata liberazione della fanciulla: il dio dell’Oltretomba obbedì ma non prima di mettere in atto il proprio inganno. Prima di ricondurre Persefone dalla madre le offrì una melagrana, il frutto dell’Oltretomba e simbolo di matrimonio e fertilità. La consumazione del frutto, infatti, impedì alla fanciulla di restare per sempre nel regno dei vivi: una eterna legge del Destino stabiliva infatti che chi avesse mangiato nella casa del marito alcuni chicchi di melagrana presto avrebbe fatto ritorno.
Persefone tornò alla luce del sole e tra le braccia della madre, la quale festeggiò questo evento ricoprendo la terra di fiori e frutta. Zeus quindi, per conciliare l’amore materno con le esigenze del marito, decise che Persefone avrebbe vissuto due terzi dell’anno con la madre e l’altro terzo con Ade negli Inferi. Demetra, allora stabilì che nei mesi nei quali la figlia si trovava nel regno dei morti, nel mondo sarebbe calato il freddo ed il gelo dando origine all’autunno e all’inverno, mentre nei restanti mesi, che avrebbe passato in compagnia della figlia, la terra sarebbe rifiorita dando origine alla primavera e all’estate.
Persefone, contesa tra la superficie dei viventi e la profondità oscura degli inferi, diventa dunque simbolo del passaggio, dello scorrere delle stagioni e dunque metafora della transitorietà della vita umana attraverso i tortuosi sentieri dell’esistenza. L’essere umano infatti per sua natura è costantemente “in transito”, attraverso spazi e stagioni della vita, in un continuo avvicendarsi di congedi e nuovi inizi.
Anche la Galleria360 dà il suo personale benvenuto all’estate con una mostra, intitolata “Summer Art Florence”, che riflette sull’eterna lotta tra Thanatos ed Eros, tra Arte e Vita, tra l’ineluttabilità di una finitezza della vita umana e l’immortalità dell’arte e la permanenza della natura. Gli artisti di “Summer Art Florence” infatti, attraverso l’accensione cromatica, l’intensa luminosità e la variopinta bellezza delle loro creazioni artistiche annunciano l’avvento di un’estate eterna.
La mostra si inaugurerà Giovedì 23 Giugno 2022, alle ore 19.30, in via Borgo Ognissanti 77r, Firenze. Durante il vernissage musicisti Jazz suoneranno dal vivo. Nel rispetto delle norme pandemiche, l’accesso alla galleria è consentito esclusivamente ai visitatori muniti di mascherina.